giovedì 14 aprile 2022

Il poema del vento e degli alberi (1987)

Film d'animazione diretto dal regista giapponese Yoshikazu Yasuhiko nel 1987, è tratto dall'omonimo manga illustrato da Keiko Takemiya e pubblicato serialmente dal 1976 al 1980, noto per essere una delle primissime opere dette shōnen-ai, genere dedicato al romanticismo omosessuale. La storia è ambientata nella Francia del IX secolo in un collegio maschile, qui un giovane di nome Serge Battour viene alloggiato con Gilbert Cocteau, uno studente misantropico che viene ostracizzato dagli alunni e dai professori della scuola per il suo assenteismo e le relazioni sessuali che instaura con gli studenti maschi più grandi. Serge cercherà di stringere amicizia con il compagno di stanza e aiutarlo ad integrarsi con gli altri compagni, ma senza risultati, Gilbert assumerà sempre un atteggiamento di rifiuto e al tempo stesso seduttivo nei suoi confronti. Scopriremo che lo strambo comportamento di Gilbert ha cause profonde, è infatti vittima di abusi fisici e psicologici da parte del suo zio Auguste Beau, una figura rispettata nell'alta società francese, che manipola i sentimenti del ragazzo per condurlo a comportamenti masochistici. La storia si farà sempre più disturbante, il corpo esile di Gilbert sperimenterà relazioni sempre più sadomasochistiche con gli adulti, portandolo all'inevitabile autodistruzione. Serge nonostante le difficoltà e i rifiuti, non lascerà mai solo Gilbert e si prenderà cura di lui, scoprendo un sentimento più profondo dell'amicizia.
Quello che colpisce di più di questa storia è la sua forte impronta occidentale che è resa evidente dall'estetica dei personaggi, Gilbert somiglia tantissimo al giovane Björn Andrésen del film "Morte a Venezia" di Luchino Visconti, anche la presenza di rituali e simboli cristiani è onnipresente, che nella storia hanno una duplice funzione: dal punto di vista psicologico, fungono da ostacolo morale all'accettazione della natura dei sentimenti omoaffettivi di Serge, e dal punto di vista figurativo fungono come metafora del supplizio che il corpo di Gilbert subisce, che è messo provocatoriamente in parallelo all'immagine del Cristo crocifisso. Le animazioni di Yasuhiko mantengono un'impronta fortemente minimalista, fossilizzandosi sulle ambientazioni interne che sollevano una maggior tensione psicologica, la colonna sonora presenta composizioni classiche di Bach e Chopin, e altre composizioni originali di Nobuyuki Nakamura che fanno da contrasto al carattere crudo della storia. Il legame sentimentale che nasce tra Serge e Gilbert viene inaugurato magnificamente dall'astrazione delle immagini finali, in cui i due corpi si uniscono in un'atmosfera celestiale, come ad ad esprimerne il sentimento puro da cui sono mossi. A detta dei fan, il film di Yasuhiko non renderebbe giustizia al manga perché racchiuderebbe un piccolissimo assaggio dell'opera, infatti l'anime dura appena un'ora ed effettivamente sul passato di Gilbert e sulla figura di Auguste si sarebbe potuto mostrare di più, ma personalmente come spettatore estraneo al manga, devo ammettere che la sua brevità non gli impedisce di essere un film incisivo e memorabile. Oltretutto è uno dei primissimi film d'animazione a trattare questo scottante tema.
Il film con mia gran sorpresa è stato distribuito in Italia nel 2006 in un'edizione DVD dalla Yamato Video, contenente sia l'audio originale giapponese che il doppiaggio italiano con Marisa Della Pasqua nei panni del giovane Serge e Paola Della Pasqua nei panni di Gilbert. Quindi non c'è nessuna scusa per non vederlo!

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