venerdì 29 luglio 2022

Walking Down the Place of a Skull (1992)

Il titolo originale è Progulka po eshafotu, ma non sembra esserci concordanza sul titolo internazionale in inglese, alcuni riportano A Walk Along the Scaffold, altri Walk on the Scaffold, ultimamente sembra aver avuto la meglio il titolo Walking Down the Place of a Skull come viene riportato su Soviet Movies Online e Letterdbox. Il film è rimasto inedito in Italia e in gran parte dell'Occidente, come tutte le altre opere di Isaak Fridberg, questo è un gran peccato perché il suo cinema, come sostiene il critico Denis Gorelov, potrebbe essere usato dagli storici come un manuale che illustra i temi, le ricerche e le caratteristiche del cinema della perestrojka. Progulka po eshafotu è stato distribuito in DVD in una versione ridotta di circa 30 minuti, che è quella che ho visionato perché sfortunatamente la versione televisiva integrale è sprovvista di sottotitoli in  qualsiasi lingua. Il film ha come protagonisti una giovane coppia (interpretata dagli attori Dmitriy Pevtsov e Olga Drozdova), di cui non sapremo mai i nomi, che ha deciso di prendersi una pausa dalla vita urbana e rilassarsi nella natura, progettano così di affittare per un mese una camera nella fattoria della nonna di lui. L'anziana li consiglia di andare nella fattoria dei tartari poco distante da lì e che è abituata ad accogliere i turisti, la coppia si incammina nel bosco, ma il percorso risulta più lungo del previsto così arrivata la sera, stanca, si trova costretta a passare la notte in una vecchia casa abbandonata nel bosco. Il mattino seguente, cominceranno a manifestarsi degli strani eventi inspiegabili che impediranno alla coppia di abbandonare il posto. 
Già dai primi minuti quello che colpisce immediatamente è la grande atmosfera del film, dosata magistralmente da una fotografia onirica di luci soavi ma ombre dure, da un'ambientazione boschiva densa che disorienta e da una colonna sonora ossessiva e inquietante composta dal genio Artemiy Artemiev (figlio di Edward Artemiev conosciuto per la sua collaborazione con Andrej Tarkovskij). Ma la cifra stilistica è ridotta all'essenziale, non c'è molto trucco, nessun effetto speciale, l'orrore è alimentato dall'ambiguità delle situazioni che vivono i personaggi e dall'assenza di risposte. La suspence arriva al suo apice ogni qual volta entra in scena un uomo misterioso, interpretato da uno spaventoso Boris Plotnikov (anche se si fa fatica a crederlo è lo stesso de L'Ascesa di Larisa Shepitko), anch'esso anonimo, da alcuni critici è stato identificato come un Demiurgo per la sua capacità generatrice, ma nel film viene anche spiegato che il suo potere ha causato disordine e sofferenza sulla Terra, nonché l'ira di Dio, perciò credo che la sua figura sia più sovrapponibile all'Anti-Dio, Anticristo o Diavolo, così come viene sostenuto dal catarismo. Fridberg attraverso la superficie di un "thriller mistico" entra nella profondità di una crisi umana senza precedenti nella storia dell'URSS e che di fatti ha portato al suo immediato disfacimento nello stesso anno. Il film è ricco di perspicaci metafore e allegorie, la giovane battezza ironicamente la vecchia casa nel bosco come «un hotel con cinque stelle sovietiche», ma quella stessa casa si trasformerà in una grande macchina di desideri, pronta ad offrirle una vita adagiata con le migliori prelibatezze direttamente dal mercato occidentale come avocado, arachidi, kiwi e cocco. Accetterà tutte quelle tentazioni materiali perché si sente semplicemente appagata, pur riconoscendo che potrebbero essere solo un'illusione o «un'allucinazione da droghe» come razionalmente tenta di spiegarle il suo ragazzo. Questa potrebbe essere l'URSS che avanza verso il libero mercato e le tentazioni dell'Occidente.

I cittadini che sono cresciuti nel seno della cultura umanistica russa, che hanno assorbito anche il marxismo occidentale, con la caduta del socialismo, sono stati abbandonati a se stessi in termini esistenziali ed ideologici - e sono stati immediatamente vittime di intraprendenti, potenti catturatori di anime, campioni di insegnamenti esoterici di persuasione gnostica. Il Misterioso dice di essere il Demiurgo, di aver creato il nostro mondo imperfetto - e che conserva ancora il sogno, avendo ingannato l'Altissimo Dio, di ricominciare tutto da capo.
D'altra parte il giovane la contrasta, combatte insistentemente contro queste illusioni, preferendo la vecchia vita, non perché la nuova non sia piacevole ma perché all'illusione preferisce la realtà. Ciononostante le sue convinzioni non lo porteranno da nessuna parte, ogni fuga sarà vana perché il cambiamento è ormai alle porte: in una scena del film, durante una fuga, indossa persino una maglietta di Batman, quasi a marcarne ironicamente il suo individualismo (l'eroe dei fumetti è spesso associato all'anarchismo) e la sua cieca impresa eroica volta a schiacciare il nemico per salvare la sua amata. Ma chi è davvero il nemico? L'uomo misterioso e il suo "talento" di appagarli? Quando questo rivelerà la natura della genesi del mondo sconvolgerà la coppia, ma l'annuncio di una nuova possibilità per il futuro dell'umanità lascerà spazio a degli interrogativi di non facile risposta. Si arriverà a un finale amaro e potentemente metafisico, la sequenza del "reset" dell'ultimo cervello è sconvolgente quanto il cinema più epilettico di Andrzej Żuławski
Walking Down the Place of a Skull è decisamente uno dei film più inquietanti che abbia mai visto, la sua visione scuote, non ti lascia via. Per molte analogie nella trama e nelle tematiche affrontate non vi è alcun dubbio che, 17 anni dopo, Lars Von Trier ne abbia tratto qualche spunto per il suo Antichrist, sorge spontaneo chiedersi il perché abbia dedicato il film a Tarkovskij e non a Fridberg? Riscopriamo questo capolavoro e diamogli i giusti meriti.


Il film può essere visionato qui, per questa versione ho curato la traduzione in italiano dei sottotitoli che potete scaricare qui. Se invece vi interessa la versione televisiva integrale potete guardarla qui.

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