martedì 24 agosto 2021

Il secondo cerchio (1990)

Film scarno, silenzioso, crudo, sporco, con una fotografia monocromatica color seppia, segue le vicende di un ragazzo siberiano che affronta la morte del padre e le sue difficoltà per dargli una degna sepoltura. Accade in un'Unione Sovietica ridotta alla fame, all'odio, ormai vicinissima al suo crollo. Lontano dalla "pulizia" estetica, dalla teatralità e dai simbolismi tanto cari ai film successivi di Sokurov, "Il secondo cerchio" appare come l'antitesi di quello che sarà "Padre e Figlio": il rapporto tra padre e figlio qui è essenzialmente un legame di assenza e di morte, ma non per questo di minore vicinanza, infatti la morte del padre è un evento che spinge il figlio a ricercare disperatamente la solennità di un rito, quello della sepoltura, all'interno di una civiltà ormai disumanizzata e ingabbiata in una quotidianità monotona che fa della sopravvivenza e della prevaricazione la sua ragione di vita. Finale risolutivo ma dolente, che non riempie il vuoto ma lo affittisce. È uno dei film più onesti e significativi di Sokurov. Nel 1991 si aggiudicò il premio FIPRESCI come miglior film all'International Film Festival Rotterdam.


Il film può essere visionato qui, gratuitamente su YouTube.

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