mercoledì 15 novembre 2023

Kukolka (1988)

"Kukolka" (in italiano "Bambola"), conosciuto a livello internazionale con il titolo "A Little Doll",  è un film sovietico di Isaak Fridberg che purtroppo è rimasto inedito per gran parte dei Paesi in occidente fino ad oggi. Come avevamo già visto nel suo capolavoro "Walking Down the Place of a Skull", Fridberg sollevava importanti riflessioni sulla crisi dei valori che la società sovietica stava attraversando durante i burrascosi eventi della perestrojka fino al crollo dell'URSS e che, a posteriori, si sono rivelate persino profetiche. In "Kukolka" (che girò 4 anni prima basandosi sulla sceneggiatura di Igor Ageev "Una storia non sportiva" pubblicata sulla rivista Kinoscripts nel 1987), lo fece anche in maniera più diretta attraverso la storia della sedicenne Tanya Serebryakova, una campionessa di ginnastica artistica che a seguito di un grave infortunio alla schiena è costretta ad abbandonare il mondo dello sport, finendo tra i banchi di scuola di una comune scuola sovietica. L'allenatore di Tanya le dichiara che in un anno potrebbe tornare a gareggiare, ma lei consapevole di come funziona quel mondo capisce che ormai è stata abbandonata. Sentendosi tradita da quello stesso sistema e Paese che poco prima ne facevano un simbolo di orgoglio nazionale, ora la rabbia di Tanya la porta a trasformarsi in una ribelle del sistema, un simbolo della rivoluzione perestrojka. Avendo interiorizzato la cultura liberale durante le sue competizioni in occidente, comincerà a protestare contro piccole cose del sistema scolastico come la divisa femminile, fino ad arrivare a influenzare e corrompere i suoi compagni di classe prestandoli oggetti di lusso come un lettore musicale, una calcolatrice o facendoli guardare VHS di film americani, in cambio di piccoli favori che le permetteranno di ottenere il completo controllo della classe, che lei chiama "branco". La sua forte personalità e preparazione atletica le permetteranno persino di tenere testa ai bulli, diventando ben presto una sorta di leader rispettata da tutta la scuola. Il suo comportamento metterà in grave crisi la sua insegnante di classe Elena Mikhailovna, che tenterà disperatamente di ristabilire l'ordine, quel vecchio "ordine" che ormai risulta obsoleto per gli studenti; le cose precipiteranno quando inviterà i suoi alunni alla sua festa di compleanno ma alla fine non si presenterà nessuno, perché Tanya organizzerà una finta festa di compleanno al solo fine di isolarla da tutti e in particolare da Panov, un suo compagno di classe di cui è innamorata e che sospetta abbia una relazione sentimentale con l'insegnante. Elena sentendosi tradita dalla classe arriverà a mettere ai voti la nomina di un nuovo insegnante, ma inserendo come altra candidata una delle sue alunne, questo gesto provocatorio quanto grottesco sortirà l'effetto voluto: la classe imbarazzata lascerà che Elena rimanga alla sua cattedra. È interessante come Fridberg riesca tramite queste piccole azioni dei suoi personaggi a far corrispondere i sentimenti della società di quel periodo: da un lato la proposta di una democratizzazione che non gioca ad armi pari per mantenere il suo potere, dall'altro una rivoluzione avventata, a tratti arrogante, che in nome delle libertà individuali si appropria di un potere mirato a controllare la collettività. 
Ma d'altro canto come Elena dichiarerà nel finale, quando si finisce per rovinare il destino di qualcuno, alla fine si accetta di rovinare quello di chiunque, compreso il proprio. La rabbia di Tanya non solo si è trasformata in una protesta contro l'autorità ma anche contro se stessa, contro tutto ciò che lei sa che non potrà più tornare ad essere. E allora anche il futuro della perestrojka non si rivela essere così luminoso come sembrava.
Un film crudo e amaro, con una regia eclettica che dissolve la sua iniziale impronta realistica in un tetro misticismo, la cupa e glaciale fotografia di Vladimir Nakhabtsev e l'inquietate colonna sonora di David Tukhmanov definiscono particolarmente questo aspetto.
Tanya è interpretata da una indimenticabile Svetlana Zasypkina, anche lei ginnasta agonista che nel 1988 fu costretta a ritirarsi a causa dello stesso infortuno della sua personaggia, nel film infatti interpreta in gran parte se stessa, tant'è che l'attrice ha dichiarato praticamente di non aver recitato, ma di essersi semplicemente mostrata sul set per quello che era veramente. L'insegnante Elena è interpretata magnificamente dall'attrice Irina Metlitskaya, che sfortunatamente è prematuramente scomparsa nel '97. 
Nel 1989, il film al Festival di Berlino Ovest si aggiudicò il premio CIFEJ (Centro internazionale per i film per bambini e giovani) e il premio dell'UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia).
Nel 2012, lo scrittore Mikhail Androsov ispirato dalla pellicola ha scritto il romanzo "Esercizi a terra", che è una continuazione della storia raccontata nel film.


Il film può essere visionato in streaming su Youtube
Ho curato personalmente la traduzione dei sottotitoli in italiano che potete scaricare qui.

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