venerdì 11 novembre 2022

Ferat Vampire (1982)

Siamo appena fuori la città di Praga in una delle autostrade principali, un'autoambulanza guidata dall'infermiera Mima (Dagmar Veškrnová-Havlová) e dal dottor Marek (Jirí Menzel) viene inseguita da una strana macchina nera da corsa con il logo rosso Ferat, finendo per assestarsi davanti a loro. A bordo del veicolo c'è una giovane donna che spiega ai due di non riuscire più ad avere il controllo dell'auto e li mostra la strana pianta del suo piede completamente nera come coperta da contusioni. Mentre la donna parla con il dottore, l'infermiera Mima si siede sul posto del conducente dell'auto per controllare l'acceleratore e nota immediatamente che ha una forma stranamente appuntita. Consigliandole di riposare, il dottor. Marek e Mima ritornano sull'autoambulanza e se ne vanno. Ma poco dopo ritrovano l'auto della donna ribaltata sul ciglio della strada, il dottor Marek interviene immediatamente per salvare la donna ferita, ma nel mentre arriva velocemente un'altra ambulanza che preleva il corpo, tutta la scena è accerchiata da giornalisti e i membri del team della Ferat. La situazione è alquanto strana, tutti dichiarano con assoluta certezza che si è trattato di un banale incidente per velocità, il dottor Marek fa notare che l'auto aveva qualcosa che non andava, ma nessuno gli crede e la stessa Mima nega le stranezze dell'acceleratore che aveva notato per non mettersi contro la stampa e il team della Ferat. Marek allora va in ospedale per parlare con la donna ferita, ma scopre dal medico dell'obitorio che è morta durante il viaggio dell'autoambulanza, il che fa aumentare i suoi sospetti. Le ricerche di risposte del dottor Marek, sopratutto dopo l'incontro con lo scienziato Kaplan (Jan Schmid), lo porteranno alla sconcertante rivelazione di una verità davvero sinistra che egli stesso inizialmente fa fatica a credere: l'azienda Ferat per far fronte al consumo del carburante ha inventato un modello di auto-vampiro biologica dotata di un motore che si nutre in buona parte di sangue umano attraverso un acceleratore appuntito che funge da dente di vampiro. Un'inquietante scoperta tecnologica.
Juraj Herz 14 anni prima di "Crash" di David Cronenberg, mette in scena un horror fantascientifico che riflette, qui con toni più satirici, sul rapporto tra l'uomo e la tecnologia, il processo di meccanizzazione e la sua forza ammaliatrice capace di plasmare i desideri umani, fino ad alterarne completamente le sensazioni di piacere, pericolo e dolore. Le pilote della Ferat non riescono a liberarsi dal potere seducente che l'auto esercita su di loro, nonostante gli incidenti continuano a donarsi ad essa come degli zombie fino a prosciugare ogni energia vitale. Il film mostra anche bene come il capitalismo sfrutti il potere della pubblicità al di là di ogni logica, la Ferat proporrà 60.000 corone al dottor Marek per scrivere un articolo sulla loro auto anche se negativo, poiché l'importante è che "se ne parli". Marek finirà per accettare la proposta, illudendosi che in questo modo potrà esaminare da vicino il motore dell'auto per raccogliere prove. La regia di Herz, nonostante la caratterizzazione ironica dei personaggi, riesce a regalare momenti di puro terrore come la  memorabile scena dell'incubo in cui il dottore si avvicina al motore dell'auto Ferat che scopre essere un vero e proprio organo composto da tessuti similmente umani. Anche la struttura circolare del film, il reiterarsi degli eventi, l'ambiguità dei personaggi (come nella scena finale dell'obitorio) amplificano l'effetto "incubo" nella realtà filmica. Questo film è un vero gioiello sottovalutato e dimenticato, che merita di essere scoperto.


Il film è disponibile in lingua originale con i sottotitoli in inglese su Youtube.

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