lunedì 31 ottobre 2022

The Signalman (1976)

È il sesto episodio della serie antologica A Ghost Story for Christmas prodotta dalla BBC dal 1971 al 1978, la storia segue le vicende di un viaggiatore che si imbatte in un segnalatore appostato all'uscita di un tunnel ferroviario. Il viaggiatore prende confidenza con il segnalatore che scopre essere turbato da una sinistra apparizione vicino al tunnel. Questa storia è l'adattamento dell'omonimo racconto di Charles Dickens pubblicato nella rivista All the Year Roundnel del 1866, a sua volta ispirato dall'incidente ferroviario di Staplehurstdel avvenuto nel Giugno del 1865, in cui Dickens stesso sopravvisse dopo aver assistito alla morte dei suoi compagni di viaggio, fu un'evento traumatico che segnò così profondamente lo scrittore da farli insorgere disturbi di panico e visioni che mai lo abbandonarono. 
L'adattamento televisivo di Lawrence Gordon Clark è probabilmente il più riuscito della serie, anche più dell'osannato secondo episodio A Warning to the Curious (1972), minimale nella cifra stilistica e sorretto dalle due interpretazioni di Denholm Elliottn e Bernard Lloydn che interpretano rispettivamente i ruoli del segnalatore e del viaggiatore, attraverso la ritualità dei loro incontri e delle loro azioni quotidiane familiarizziamo con le loro storie e le loro angosce, mentre la suggestione dell'ambientazione sospira una presenza spettrale mai davvero rivelatrice fino allo sconvolgente finale. Ed è qui la bravura di Clark, quella di aver sfruttato abilmente tutta la forza psicologica della storia tirando la corda della tensione al massimo, lasciando che tutto l'orrore della vicenda vibri a lungo in un solo colpo nella mente dello spettatore. Da sottolineare anche l'eccellente lavoro sul trucco di Toni Chapman. Un film breve ma che merita di essere ricordato tra gli horror più belli di sempre. Può essere visionato in lingua originale su Youtube, mentre i sottotitoli in italiano, di cui ho curato personalmente la traduzione, sono disponibili qui.


 
«Nonostante le riprese estremamente difficili, il capolavoro di Davies e Clarke avvolto dalla nebbia e scoppiettante riesce a fare qualcosa che il team di produzione non avrebbe mai potuto immaginare: è meglio del libro»

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