martedì 25 gennaio 2022

Santa Sangre (1989)

L'idea del soggetto nacque da Roberto Leoni mentre lavorava in un biblioteca di un ospedale psichiatrico e studiava casi sul disturbo dissociativo di identità, così propose l'idea al produttore Carlo Argento, che l'apprezzò subito e aggiunse anche qualcosa alla storia. Dopo decisero che il regista più adatto a rappresentarla poteva essere solo Alejandro Jodorowsky. Quest'ultimo accettò e collaborò con Leoni per riadattare il soggetto secondo la sua immaginazione, ispirandosi anche al caso del noto serial killer messicano Gregorio Cárdenas Hernández. Il risultato fu "Santa Sangre" una storia il cui protagonista è Fenix, un ragazzo che cresce in un circo con una madre fanatica religiosa - guru di una setta religiosa devota ad un'inquietante statua di legno di una ragazza senza braccia - e un padre volgare e irresponsabile, che subisce il fascino della seducente donna "tatuata" del suo circo e che lo porterà a tradire la moglie. Attorno a questo squallido contesto famigliare, Fenix si innamorerà della piccola Alma, una bambina sordomuta, figlia della donna tatuata, che con la sua innocenza e purezza solleverà il suo spirito nei momenti più difficili. Ma una notte i continui dissidi tra i genitori esploderanno in un'orribile carneficina a cui Fenix assisterà inerme, facendo crollare per sempre la sua salute mentale. Fenix, a vent'anni, si ritroverà completamente solo in un ospedale psichiatrico, delirante, imprigionato dalle sue esperienze traumatiche, psichicamente regredito come un animale selvatico incapace di comunicare con il mondo umano. Gli psichiatri tenteranno di reintegrarlo nella società con esiti negativi, fin quando la madre tornerà a riprenderselo e insieme torneranno a lavorare nel circo e creare nuovi spettacoli per il pubblico. Questo film rappresenta certamente una delle vette più alte di Jodorowsky perché vi è un perfetto equilibrio tra forma e contenuto, come succede solo con le grandi opere. Nella prima parte del film veniamo immersi in un'atmosfera surrealista, sanguinolenta e macabra, che stordisce persino per la fanfara visiva delle scenografie barocche e il predominio dei colori rossastri. Nella caratterizzazione dei personaggi prevale l'elemento grottesco e l'humor nero che inizialmente ci estraniano dal dramma. Eppure questo incredibile tornado filmico è destinato a stemperarsi progressivamente quando comincia ad addentrarsi nel tragico delirio edipico che vive il protagonista con il ritorno di sua madre, che rimasta senza braccia assoggetta Fenix unicamente per i suoi scopi. La sua influenza psichica diventa così potente da indurlo a compiere terribili crimini contro la sua volontà. Nel finale avviene uno straordinario processo di purificazione dell'immaginario filmico messo in atto dal ritorno in scena di Alma, un personaggio che diventa centrale nella storia, perché si rivela essere la guida salvifica di Fenix, il suo potenziale curativo e che in termini junghiani rappresenterebbe proprio l'archetipo Anima, il lato femminile nell'inconscio dell'uomo, il mezzo con la quale può arrivare alla completa conoscenza del Sé. Fenix grazie ad Alma riesce a superare i suoi conflitti con la madre e a disfarsi degli spettri del suo passato. Nell'ultima scena, conscio dei suoi crimini, alza le mani in alto in segno di resa di fronte alla polizia, questo apparente semplice gesto rivelerà tutta la sua natura trascendente con la comparsa di una citazione biblica nell'ultimo fotogramma: “Ho teso le mie mani a te: la mia anima è come un paese arido... Insegnami la via che dovrei percorrere, per elevare a te la mia anima.” (Salmo 143.6.8)
"Santa Sangre" è un'opera di struggente poesia, la cui visione potrebbe essere paragonata ad uno strano incubo agrodolce il cui risveglio ci riporta ad un'immediata presa di coscienza del proprio intimo essere, finendo in lacrime per la bellezza di ciò che ci viene rivelato. Il film, lungo questo viaggio oscuro, sembra prenderci per mano e dirci che in fondo ad ogni male non c'è niente che l'amore non possa guarire, anche quando dell'amore ci è rimasta solo la nostalgia del cuore. Magnificamente impersonificato nei ruoli è il cast, spicca la bravura di Axel Jodorowsky, figlio del regista, nel ruolo di Fenix, arrivano al cuore le musiche di Simon Boswell e impressivi sono i costumi creati da Tolita Figueroa. Se non lo avete ancora fatto, vedetelo. Vi prego, fatevi questo favore.


Il film è disponibile in streaming su Prime Video.

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