martedì 6 ottobre 2020

The Leftovers - Svaniti nel nulla (2014 - 2017)

Serie di tre stagioni ideata da Damon Lindelof, il co-creatore di LOST e Tom Perrotta, autore del romanzo "Svaniti dal nulla" da cui la stessa serie è ispirata, segue le vicende di alcuni abitanti di Mapleton, tre anni dopo l'evento della cosiddetta Dipartita, un evento inspiegabile avvenuto il 14 Ottobre 2012 dove il 2% della popolazione mondiale è misteriosamente scomparsa, in un solo attimo, senza lasciare alcuna traccia. C'è chi tenta di dare una spiegazione mistica all'accaduto, annunciando che si tratta della profezia biblica del Rapimento della Chiesa descritto nell'Apocalisse di Giovanni, dove è scritto che alcune persone della Terra verranno trasportate simultaneamente nel mondo dei cieli ad incontrare Gesù Cristo, per poi in seguito ritornare sulla Terra accompagnati con tutti i morti risorti. Ma c'è chi contesta questa teoria perché gli scomparsi appartengono a diverse religioni e credenze. Una cosa è certa, una buona parte degli abitanti credono che questo evento significhi qualcosa di importante e che l'umanità debba adeguarsi a questo cambiamento. A pensarla così sono i cosiddetti Colpevoli Sopravvissuti, un gruppo di persone che hanno deciso di distaccarsi dalla civiltà umana e abbandonare i loro cari, il loro lavoro, i loro stili di vita, per fare un rigido voto di silenzio, tentando così di "fermare" il tempo e ricordare quel drammatico 14 Ottobre. Vestono di bianco, si nutrono con una pappa, fumano molte sigarette e per comunicare usano dei fogli e un pennarello nero, ogni tanto si fermano fuori le case degli abitanti per osservarli minacciosamente, tentando di attirare la loro attenzione per convincerli ad unirsi a loro. Ma a cosa credono davvero i Colpevoli Sopravvissuti? Probabilmente a nulla, ed è questa la loro forza, in un mondo dove le religioni non riescono più ad interpretare la complessità degli eventi e dei mutamenti che la modernità sta manifestando, la loro misologia e il loro conseguente silenzio attirano l'animo ferito di ci non riesce più a credere a nulla, a trovare un senso alla loro esistenza e a superare razionalmente l'evento della dipartita. L'unica certezza è che si sentono colpevoli di non essere riusciti a "sparire" come tutti gli altri, perciò rimangono in una sorta di costante e ascetica attesa. C'è molto dolore in "The Loftovers" e più si scava in fondo ai personaggi, più si diventa testimoni di una grave vulnerabilità; questa potrebbe suonare anche una banalità, ma la serie la racconta con dignitosa profondità. Gli intrecci narrativi sviluppati sono molteplici, alcuni meno riusciti di altri, ma il principale è quello legato al personaggio di Kevin Gravey, il capo della polizia di Mapleton, interpretato da uno straordinario Justin Theroux. Kevin perderà sua moglie Amy (Amy Brenneman) a causa dei Colpevoli Sopravvissuti e tenterà in tutti i modi di riportarla a casa e salvare la cittadina dalla loro influenza. Ma la prepotenza nichilista dei Colpevoli Sopravvissuti sarà inarrestabile e accrescerà attraverso una serie di azioni volte a disturbare e scuotere le coscienze della cittadina, che porteranno inevitabilmente al caos. Una fra tutte, sarà quella di inserire abusivamente nelle case della famiglie che hanno subito la dipartita, dei pupazzi iperrealisti che riproducono i corpi e i volti dei loro cari scomparsi. Interessante è anche il personaggio di Nora Durst, interpretato da Carrie Coon, una delle pochissime donne al mondo ad aver subito tre dipartite all'interno del proprio nucleo famigliare (i suoi due unici figli e suo marito), il suo dolore è immenso, ma non perderà mai la ragione e la speranza di continuare a vivere. Non cadrà mai nella tentazione di entrare nella setta dei Colpevoli Sopravvissuti e instaurerà un inteso rapporto sentimentale con Kevin, che diventerà la colonna portante della narrazione delle stagioni successive. Il merito della serie è anche quello di aver gestito con efficace equilibrio il rapporto tra misticismo e materialismo, nessuna delle due visioni prevale sull'altra, si stratificano a vicenda, lasciando liberamente interpretabile la natura dei misteriosi eventi (coincidenze, guarigioni miracolose, esperienze pre-morte, ecc.). La seconda stagione della serie ci regala con l'ottavo episodio intitolato "International Assassin" una delle esperienze più sconvolgenti, irriverenti e potenti che si potranno mai ricordare in una serie televisiva. L'episodio è una sorta di viaggio nell'oltretomba, dove le paure e le ombre della personalità di Kevin prendono vita: siamo immersi in una distopia, dove i Colpevoli Sopravvissuti hanno conquistato il controllo totale sulla società americana, arrivando a ricoprire le più alte cariche degli Stati Uniti d'America, Kevin avrà il compito di eliminare il leader della setta, Patti Levin (Ann Dowd). L'episodio con sfrontatezza e originalità passa dai toni satirici a quelli più drammatici, i cori di "Va, pensiero" di Giuseppe Verdi accompagneranno ossessivamente come una marcia funebre, il calvario di Kevin fino alla disfatta finale della bambina interiore di Patti, quella con la quale la stessa Patti non è mai riuscita a ricongiungersi sulla Terra, ostacolando la sua crescita e guarigione personale, rimanendo intrappolata dalla dipendenza del marito violento e incapace di ricominciare una nuova vita prima che la setta la inghiottisse. La terza stagione, sfortunatamente, è la più debole di tutte, perché esaurisce la narrazione attorno ai Colpevoli Sopravvissuti, costruendo narrazioni marginali e futili ai fini della storia principale. Risulta evidente la mancanza di idee da parte degli autori che non riescono a gestire efficacemente persino il secondo viaggio nell'oltretomba di Kevin. Malgrado ciò, l'episodio finale riconciliatorio tra Kevin e Nora funziona, perché niente di tutto ciò che rivelerà Nora sarà mostrato e ci si potrà attenere soltanto alla sua parola. La sua grande rivelazione sul mistero della Dipartita sarà la verità? Sarà stato reale quello che ha vissuto? Quale modo migliore per mettere alla prova l'amore di Kevin, che in passato fu abbandonato dalla stessa appena le rivelò il suo terribile segreto (quello di poter vedere lo spirito di Patti)? La fede è alla base dell'amore e "The Loftvers" lo mostra duramente e magnificamente. Merita una menzione la colonna sonora minimalista composta di Max Ritcher, era da tempo che non se ne sentiva una così bella in una serie tv!

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